La Sardegna ha una storia molto antica, in gran parte legata alla civiltà nuragica. Su tutta l’isola sono infatti sparsi i nuraghi (che venivano usati come case) e le tombe dei Nuragici. Questi monumenti preistorici risalgono a più di 4 mila anni fa.
Vengono chiamate Tombe dei giganti, perché secondo la leggenda furono trovate al loro interno ossa enormi.
La struttura delle Tombe dei giganti è molto particolare: l’esterno è costituito da pietre conficcate verticalmente nel terreno e disposte a semicerchio, a richiamare la forma delle corna di un toro. Vista dall’alto la pianta ricorda sia il muso di un toro che l’utero femminile. Per i Nuragici il toro simboleggiava la divinità maschile ed era quindi simbolo di forza e potere, mentre l’organo riproduttivo femminile simboleggiava la nascita.
Questo dimostra che i Nuragici concepivano la vita e la morte allo stesso modo. Si pensa quindi che essi volessero rappresentare l’unione tra la nascita nel nostro mondo e la rinascita in un altro. La civiltà nuragica era basata sull’uguaglianza e i corpi venivano seppelliti collettivamente, senza alcuna distinzione di sesso o classe sociale.
Ci sono molte Tombe dei giganti nella zona della Sardegna tra Olbia e Arzachena. Vicino alla Costa Smeralda ci sono ben tre tombe: quella di Coddu Vecchiu nelle vicinanze del nuraghe la Prisgiona, e quelle di Capichera e Li Lolghi.
A Olbia, a pochi chilometri dall’aeroporto, si trova la tomba Su Mont’e s’Abe, la più grande di tutta la Sardegna.
Finora sono state ritrovate 320 Tombe dei giganti che sono diventate patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Molte leggende e misteri circondano le tombe della civiltà Nuragica, ma una cosa è sicura: sono strutture uniche che si trovano solo in Sardegna. Vi consigliamo di aggiungere la visita a queste tombe al vostro itinerario di viaggio.