Il fruttivendolo galleggiante
Venezia

Il fruttivendolo galleggiante

Anche Venezia, come tutte le città, ha subito molti cambiamenti nel corso degli anni. Vecchie usanze e mestieri sono scomparsi lasciandone il ricordo in foto d’ epoca o nei racconti degli anziani e chi ha ormai superato il mezzo secolo di vita ha ricordi di cose che non ci sono più.

Scendendo dal vaporetto ai Giardini ed imboccato il lungo viale alberato, superata la grande vasca con la statua di Giuseppe Garibaldi, eroe nazionale dell’ indipendenza, si entra nella via a lui intitolata.

Questa parte di Venezia era, fino a qualche decennio fa, un’ area popolare, molto viva dove ogni mattina, esclusa la domenica, si teneva un mercato rionale. Una lunga fila di bancarelle di frutta e verdura e nell’ ansa della via un’ altra fila di bancarelle, disposte a semicerchio, vendeva tutte le varietà di pesce, soprattutto locale.

Nelle caldi notti estive, dormendo con le finestre aperte, si poteva essere svegliati dai rumori, che ogni mattina all’ alba, echeggiavano dalle barche provenienti dai mercati generali. Scaricando cassette di frutta e verdura di stagione da disporre sui banchi per la vendita gli uomini si scambiavano chiacchiere, battute e scherzi. Spesso d’ estate arrivava anche una grande barca, carica di angurie, e ormeggiata in canale restava lì finché non erano state vendute tutte. Il proprietario viveva a bordo dove cucinava e dormiva finché, esaurito il carico, se ne ripartiva a volte per ritornare nuovamente con un nuovo carico.

Anche qualche piccola barca di pescatori si fermava a vendere il pescato illuminato dalla fioca luce di una candela, animando il canale al calar della sera. All’ arrivo dell’ autunno compariva un omino, sempre con una giacca bianca che camminava su e giù per la via con un grosso cesto di vimini sottobraccio dove una grossa coperta nascondeva, tenendole al caldo, le fave lesse che vendeva in cartocci cosparse di sale per pcohe lire.

Via Garibaldi un quartiere molto popolare, colorato da frotte vocianti e multicolori di ragazzi di tutte le età che correvano e giocavano per la via e dentro e fuori dai giardini. Oggi non ci sono più tutti i ragazzi di un tempo e delle molte bancarelle ne sono rimaste poche, ma una delle poche rimaste é molto particolare, una rivendita di frutta e verdura galleggiante.

Una barca, sempre ormeggiata in canale, dove Luca e Massimo, i due proprietari, vendono molti prodotti della regione e delle isole della laguna. In particolare di S. Erasmo, famosa per i suoi carciofi e le primizie, da lì partivano i carichi di questi prodotti diretti a Venezia dove erano venduti dalle barche, condotte dalle donne. Un’ antica tradizione che si ripete con le regate femminili dei nostri giorni.

Ancor oggi, al Ponte dei Pugni, nei pressi del campo S. Margherita, si trova un’ altra “rivendita galleggiante” di frutta e verdura, due ricordi della città di un tempo che continuano una tradizione.

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